"La vita o si vive o si scrive" (L. Pirandello)

sabato 20 dicembre 2014

Resoconto di fine anno e auguri.

Cari lettori,
questo blog ha solo tre mesi di vita ed essendo un blog di quelli che trattano argomenti di tipo "culturale" è veramente difficile che diventi molto popolare, anche perché le storie narrate toccano una popolazione di sole due milioni d'anime... in un mondo che di anime ne conta circa sette miliardi! Praticamente, una piccola goccia in mezzo al mare!
Nonostante tutto, voglio ringraziare i 306 lettori (fino ad oggi) che si sono soffermati a leggere i miei post e ringrazio ancora chi ha voluto lasciare anche un gentile e apprezzatissimo commento. 
Il mio grazie va sia ai lettori italiani sia a quelli di altri Paesi d'Europa e del mondo, tra questi ultimi, in particolare, ringrazio e saluto i lettori statunitensi che, dopo gli italiani,  sono tra i più numerosi e assidui frequentatori del blog. E' facile presupporre che anche i lettori stranieri siano in maggioranza di origine italiana, questo blog è nato anche per loro, per gli italiani che risiedono all'estero. Nel mio piccolo, mi auguro che gli argomenti trattati li facciano sentire più vicini a casa.
Approfitto dell'occasione per porgere a tutti voi i migliori auguri per un sereno Natale e un felice 2015. Vi saluto dandovi appuntamento al nuovo anno con nuove storie tutte calabresi!
Angie 
 
Il Blog "Gente di Calabria" augura a tutti BUONE FESTE!!!
The Blog "People of Calabria" whishes you Happy holidays!
¡El blog "Gente de Calabria" le desea FELICES FIESTAS!
Le Blog " Les Gens de Calabre" vous souhaite de joyeuses fêtes!
Der Blog " Menschen Calabria" wünscht Ihnen frohe Festtage!
Den Blog "Mennesker Calabria " ønsker dig glad helligdage!

mercoledì 3 dicembre 2014

Giovanni Battista Saggio detto Nicola


Per questo mese di dicembre, col Natale ormai alle porte, voglio raccontarvi la storia di un religioso calabrese che è stato canonizzato pochi giorni fa dal nostro amato Papa Francesco.

 
"Spera in Dio e stai allegro"

 
Il 6 gennaio del 1650 nel paese di Longobardi (Cosenza) nasceva Giovanni Battista Saggio. Era il figlio primogenito di Fulvio e Aurelia, contadino lui e filatrice lei. La famiglia fu allietata anche dall'arrivo di altri quattro figli.
 Nonostante la sua famiglia fosse povera e semplice, Giovanni Battista riuscì a frequentare la scuola imparando a leggere e scrivere. Fino ai vent'anni fece il contadino per aiutare la famiglia bisognosa ma, durante la sua giornata di lavoro, non dimenticava mai di pregare il Signore. Frequentava sovente la chiesa, partecipava alla messa e si confessava di frequente. La gente diceva di lui che era di animo nobile e di carattere allegro e simpatico.
L'assidua frequentazione del convento dei frati Minimi del suo paese, fece accrescere in lui il desiderio di dedicarsi completamente alla vita religiosa. Quando rivelò il suo proposito ai genitori, questi non accolsero bene la notizia e non gli permisero di pronunciare i voti, fu allora che accadde il primo fatto inspiegabile.
Giovanni Battista obbedì alla volontà dei genitori ma perse improvvisamente la vista, il padre e la madre allora, capendo che quello doveva essere un segno divino, gli diedero il permesso di entrare in convento e il giovane riacquistò la vista.

immagine presente nel sito: www.sannicolasaggio.it
Cominciò, quindi, il suo noviziato e, dopo due anni, entrò finalmente nell'ordine dei Minimi, fondato da San Francesco da Paola, scegliendo il nome di Nicola.  Da quel momento in poi per tutti sarà "fra Nicola".
 Dapprima fu mandato nel convento di Longobardi, poi venne trasferito in quelli di San Marco Argentano, di Montalto Uffugo,  di Cosenza e di Spezzano della Sila, dove svolse sempre le mansioni più umili senza mai lamentarsi.
Nel 1677 fu chiamato al convento di Paola dove divenne segretario del provinciale, poi nel 1679 lasciò la Calabria per essere trasferito a Roma nel convento di San Francesco ai Monti.
A Roma si dedicò principalmente alla catechesi dei giovani. La sua spiritualità gli concesse la stima delle famiglie romane che se lo contendevano nell'istruzione religiosa dei figli.
Quando i turchi arrivarono alle porte di Vienna, Nicola affrontò un pellegrinaggio a piedi fino a Loreto, per chiedere alla Madonna la liberazione della città.
 
La sua vita fu colmata da esperienze mistiche, estasi e contemplazioni del mistero della Trinità.
Visse anche il fenomeno mistico della "Transverberazione" cioè l'essere trafitto, nel suo caso, dal dardo di un angelo, ed ebbe la visione di Gesù che gli porgeva l'anello sponsale dei mistici.
In seguito, ritornò in Calabria per altri due anni, risiedendo a Paola prima e a Longobardi dopo. Fu nel suo paese che si occupò del restauro della Chiesa e del convento dei Minimi. La famiglia romana dei Colonna, che lo stimava e apprezzava, non solo gli fece tenere a battesimo il piccolo Lorenzino, figlio di don Filippo e della principessa Panfili, ma per volontà testamentaria della principessa Luisa de la Cerda, gli donò il corpo della martire cristiana Innocenza, da tumulare nella nuova chiesa restaurata.
Ritornato definitivamente a Roma, fra Nicola si occupò principalmente dell'assistenza ai poveri e bisognosi.
Nel 1709 essendoci il pericolo di un nuovo saccheggio di Roma, si adoperò con la preghiera di adorazione al Signore per allontanare questo  pericolo.
Si ammalò per via di un' infiammazione polmonare che lo costrinse a letto per molto tempo. Al suo capezzale accorse molta  gente, sia nobili, sia popolani e prelati.
Il 2 febbraio del 1709, aggravatosi, ricevette l'Unzione degli infermi. Il giorno seguente, 3 febbraio, ricevette la richiesta di preghiere e di intercessione da Papa Clemente XI, poi, stringendo tra le mani il Crocifisso ed esclamando :“Paradiso, Paradiso”, spirò.   Aveva 59 anni.
Dopo la morte, la sua fama di santità si diffuse per l'Italia raggiungendo anche i confini europei, tanto che alcuni sovrani come Carlo VI  e  Filippo V di Spagna furono tra coloro che chiedevano la sua canonizzazione.
 
Il 17 marzo del 1771 fu dichiarato venerabile e i due miracoli per la beatificazione furono riconosciuti il 2 aprile 1786.



Il 12 febbraio 1729, infatti, un bambino di dieci anni, Francesco Parinoli, si ferì gravemente giocando con i fratelli. Il medico, accorso a visitarlo, realizzò che la situazione era molto grave e che non poteva porvi rimedio, poiché il ragazzino aveva avuto una fuoriuscita inguinale con ingrossamento e infiammazione dell'intestino. La zia del bambino, Teresa Lucia Vasari, pregò invocando l'aiuto del servo di Dio fra Nicola da Longobardi e fu allora che si sentì il piccolo infermo gridare: " Sono guarito, non ho più niente!". L'intestino, infatti, si era miracolosamente rimesso al suo posto.
Il secondo miracolo attribuito per intercessione di fra Nicola, avvenne a Spezzano, dove un uomo di nome Pietro Di Mango era infermo con febbre ed emorragie da molto tempo.  Un frate dell'ordine dei minimi che lo visitò, domandò a suor Maria Di Mango, sorella dell'infermo, se aveva qualche reliquia del frate in odore di santità, la suora rispose di avere una ciocca di capelli di fra Nicola, il frate mise i capelli in un bicchiere d'acqua e li fece bere all'infermo che, dopo pochi minuti, smise di sanguinare e il giorno dopo venne trovato completamente guarito.
A seguito di questi due miracoli, Nicola venne beatificato il 17 settembre 1786 da Papa Pio VI. Divenne quindi patrono del suo paese natale, Longobardi.
 
Il miracolo per la Canonizzazione avvenne, invece, nell'estate del 1938 quando Giuseppe Laudadio di Longobardi, all'epoca sedicenne, lavorava come muratore e, d'improvviso, cadde da un' impalcatura, precipitando da un'altezza di circa 12 metri e finendo rovinosamente su pietre e cemento. Nel momento della caduta, il giovane rivolse il pensiero a fra Nicola ed ebbe come una visione di lui. Una volta raggiunto il suolo si rialzò da terra completamente illeso. I compagni di lavoro, sentendo il tonfo, accorsero e costatarono che il giovane si era procurato solo un graffio al ginocchio destro.
Nel 2008 si è aperta l'inchiesta diocesana e il 13 dicembre del 2012 la consulta medica della Congregazione delle Cause dei Santi ha dichiarato il caso scientificamente inspiegabile.
Fra Nicola da Longobardi è stato proclamato santo il 23 novembre 2014 in piazza San Pietro da Papa Francesco.
Il suo paese, Longobardi, gli ha intitolato una chiesa e lo festeggia il 10 di agosto.
 
Se volete approfondire ulteriormente la storia di questo santo, vi consiglio di visitare il sito a lui dedicato www.sannicolasaggio.it
 
 
Vi do appuntamento al prossimo mese con una nuova storia tutta calabrese!